In questo particolare periodo, una valida alternativa per
svolgere il proprio lavoro è lo Smart Working detto anche “lavoro agile”.
Ma cos’è lo Smart Working? In cosa consiste?
Lo Smart Working o lavoro agile è una modalità di
lavoro che si esegue in casa o comunque non in una sede fissa di lavoro. Per
definizione, secondo la legge 81/2017, il lavoro agile o Smart Working è
una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante
accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e
obiettivi senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il
possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività
lavorativa.
Molto spesso però viene confuso lo Smart Working con
il telelavoro o con il lavoro in remoto ma sono realtà diverse fra loro.
Fare Smart Working non vuol dire solo lavorare da
casa, significa anche basare il rapporto di lavoro sulla fiducia e la
responsabilità.
Nel 2019 si contano circa 570.000 lavoratori agili ovvero in
Smart Working: questi lavoratori si distinguono per una maggiore
soddisfazione per il proprio lavoro, maggiore padronanza in competenze
digitali, il clima di fiducia e autonomia comporta effetti positivi anche sulle
relazioni con i colleghi e titolari.
Ma per un’azienda quali sono i benefici dello Smart
Working?
I vantaggi che un’azienda può ottenere dallo Smart
Working sono da riscontrarsi ad esempio in termini di miglioramento della
produttività, riduzione dell’assenteismo e riduzione dei costi degli spazi
fissi.
Ovviamente la prima cosa a cui pensare per svolgere un
ottimo Smart Working è l’organizzazione. Bisogna usufruire dei vari
software e tecnologie digitali che supportano il lavoro in remoto per
assicurare continuità a tutti i progetti lavorativi.